mercoledì 6 gennaio 2010

messaggio di Giovanni Paolo II

“Guardate e ammirate il vostro mondo con gli occhi di Gesù. Calpestate la terra ove vivete con i calzari del saggio. Aprite la porta ai fratelli che da lupi, con l'aiuto della vostra parola, si convertiranno in pecore.
Andate in nome del Padre e predicate, come il Figlio, sulla vostra terra”.
Queste le prime parole di un nuovo personaggio, che mi è apparso lentamente. Quasi timidamente, si è presentato; visto il mio stupore e la mia perplessità, mi ha chiesto: “Mi accetti come nuovo amico?”. “Certo che sì!”, ho risposto. Ed ecco il suo messaggio:
“Carissimi fratelli e sorelle, ho chiesto a Gesù, mio adorato, di poter tornare a voi, per poter terminare il mio cammino di fede e di conversione del popolo, sulla terra. Gesù caritatevole, nella sua infinita bontà, mi ha detto che dovevo tornare e che dovevo finire di dire ciò che, di fantastico e magnifico, è la fede in Dio. Ed eccomi, io, Karol o, se preferite, Papa Giovanni Paolo II.
Carissimi, la mia frase iniziale, di poche righe, racchiude in sé grandi cose. Infatti vi dice di guardare il vostro mondo con occhi di Gesù. Cosa vuole dire? Semplicemente, togliete da davanti ai vostri occhi il mondo attuale, pieno di ogni sorta di perdizione e peccato, e guardate a un mondo così come Dio lo aveva creato. Impossibile, dite? Certamente, il creare e il deteriorare dell'uomo non rende possibile, se non alla mano divina, riportare il mondo allo stato di paradiso terrestre. Ma se tutti voi, uomini e donne, iniziate lentamente a capire che così non va; non va bene senza limiti, senza morale, senza sani principi e senza fede... Ricordate che il mondo intero, la vostra terra, la vostra stessa casa - creata sulla sabbia dei vostri interessi personali -, con un soffio di vento possono essere facilmente spazzati via, e non rimarrebbe nulla del vostro benestare e del vostro progresso.
Quale progresso senza fede? Quale progresso senza il vostro Padre a proteggervi? Quale progresso senza le solide fondamenta della fede e della moralità? Quale, mi chiedo io?
E allora guardate oltre al vostro tempo, con gli occhi di chi vi ha amato, al punto di immolare la propria vita, sulla croce, per voi. Amate la vostra terra, il vostro fratello, e davanti agli occhi vedrete il mondo di Gesù, fatto di amore, fede e lealtà; lealtà nei confronti del proprio fratello e della propria vita.
Iniziate a calpestare la terra con una saggezza in voi rinata; rinata dal sapere che così non può andare e, che nell'andare avanti, per i vostri figli, per le generazioni a venire, qualcosa bisogna cambiare. Non cercate di fare tutto da soli, ma cercate l'aiuto di tutti, fratelli e sorelle. Parlate loro con voce di colui che sa che così non può essere, e conduceteli al vostro pastore, per fargli ascoltare la parola di Dio. Testimoniate la vostra esperienza di vita e di fede e, con la vostra semplicità, parlate di Dio a chi non lo conosce o lo ha dimenticato.
Ove passerete, figli di Dio, la terra e l'uomo sentiranno la vostra presenza. Porterete pace, amore e speranza. Fortunato sarà chi riuscirà a ricevere questi doni, perché in lui sarà riaccesa la fiamma della fede.
Non temete se i lupi diverranno pecore nel sentirvi e se, davanti al vostro pastore, chiederanno perdono in ginocchio. Non diffidate del fratello che, dopo brutte esperienze, torna alla casa del Signore. Egli potrà insegnare, saggio dei suoi errori; potrà educare, in modo che altri non seguano la sua stessa strada. Ricordate: non sta a voi giudicare.
Che la vostra parola di testimonianza, di fede e di conversione, sia semplice; come la parola di Gesù, che predicava nelle strade e tutti lo capivano. Cercate la semplicità, come è semplice Dio e il suo Regno.
Andate avanti in quello che è sempre stato il mio compito, il mio cercare. Cioè, avvicinare i giovani, e tutti gli uomini e donne, a Dio. E questo è il compito di ognuno di voi e, sopratutto, di ogni uomo consacrato a Dio.
A tutti coloro che leggeranno il tuo scritto, un caro saluto, e siate sempre in pace con il Signore e con voi stessi.

2 commenti:

  1. Sono nata sotto il pontificato di Giovanni Paolo II e l'ho seguito sempre con tanto affetto.. questo messaggio mi ha riempito di gioia! ringrazio Dio per avercelo donato come papa prima (e grazie a Dio anche per l'attuale papa, che dice le cose come stanno senza timore nel nome di Gesù!) e come messaggero ora. Grazie a Dio che ti ha donato, Dardo, questo grande carisma!!
    con affetto , buon 2010
    Elena

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  2. Giovanni Paolo II è stato la mia prima luce nel mondo di tenebre in cui vivevo. La sua scomparsa è stata la prima scintilla di fede: devo molto a lui. Grazie Dardo per questo messaggio di speranza del nostro amato Papa. Un caro saluto

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